Camilla e i suoi compagni

Chi non si ricorda di Camilla, la dolce diciottenne dal viso solare, allegro e sereno, andata gioiosamente ad un open day vaccinale con gli amici per conquistarsi il suo lasciapassare per la vita, per il divertimento e per la spensieratezza, che invece di trovare la vita ha trovato la morte? Avevo già scritto di lei, povera piccola, lamentando la colpevole leggerezza, imprudenza e negligenza con cui si stavano usando i vaccini. E soprattutto quello inoculato a lei, l’AstraZeneca, che già si sapeva essere pericoloso per i giovani. Ma oggi, oggi emerge una verità ancora più raccapricciante, se è mai possibile che lo sia, perché si scopre una verità spaventosa, indicibile e incredibile: Camilla è stata uccisa due volte. La prima volta con un vaccino e la seconda volta con l’indifferenza, con l’omertà, con la paura, con l’incapacità di vedere, riconoscere, accettare, ammettere dei medici che i vaccini, quei vaccini, quei farmaci genici che neppure dovrebbero chiamarsi vaccini, uccidono. I medici hanno tradito Camilla, e tutti coloro che hanno seguito la sua sorte,  3 volte: la prima volta accettando acriticamente l’uso di un farmaco sperimentale senza perplessità, senza dubbi, dimenticando totalmente il principio di precauzione che sempre ci deve guidare; la seconda volta quando, consapevoli, le hanno iniettato tale farmaco quantunque non fosse da iniettare che agli over 60; la terza volta, ed è questa la novità spaventosa, quando hanno accettato di non considerare il farmaco causa di effetti avversi, quando si sono sottomessi al vile ricatto, hanno ceduto alla codardia, oppure si sono girati dall’altra parte dimenticando il proprio giuramento. Medico, deriva dal latino medicus che a sua volta deriva dal verbo latino medeor, che significa curo le malattie. Un medico cura le malattie!! Non le inocula!! Camilla ha prima ricevuto l’inoculo patogeno e poi il rifiuto di curare la malattia che le era stata inoculata. Questo è quel che è accaduto in pratica, ma certamente non è quello che era nella volontà dei medici. Non voglio sostenere che sia stata malafede, volontarietà, beninteso. Voglio però sostenere che ci sia stata responsabilità. Il dato che emerge è che i medici non hanno tenuto in nessun conto il riscontro anamnestico dell’avvenuta vaccinazione. Nemmeno l’hanno registrato, come se fosse particolare di nessuna importanza, ma già si conosceva il pericolo. Già esistevano linee guida per affrontarlo. Dunque cosa impedì a quei medici di “pensare” il pericolo, “pensare” il vaccino come responsabile, eseguire l’unico esame che avrebbe potuto salvare Camilla: una tac con mezzo di contrasto. Eseguirono una tac normale. La eseguirono! Dunque cercarono una causa. Ma perché senza mezzo di contrasto? Semplicemente perché nessuno pensò ad un’occlusine trombotica. Com’è possibile? Sapendo che aveva fatto pochi giorni prima la vaccinazione con AstraZeneca avrebbe dovuto essere immediato il collegamento! Invece no… E sapete perché? Perché i medici sono stati condizionati a credere che non esistono eventi avversi. Non li riconoscono. Non li vedono. E’ una cecità psicologica. Questa è la misura della tragedia che si è consumata quel giorno per Camilla. ma non solo quel giorno, non solo in quell’ospedale e non solo per Camilla. Non sappiamo nemmeno quanti morti avranno fatto i vaccini perché semplicemente non li abbiamo voluti contare, non abbiamo voluto “pensare” i morti da vaccino, nemmeno considerarne la possibilità. Tutto negato. Eppure si sapeva da marzo che i vaccini a vettore virale potevano dare quell’effetto avverso e Camilla è morta in giugno. Ora quell’effetto avverso si chiama Trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT), ha un nome, è riconosciuta come patologia da vaccino e c’erano già i protocolli d’intervento. Ma il clima in Italia era talmente avvelenato che i medici semplicemente cercarono un tumore, un ematoma, una massa, insomma, non un’occlusione. I medici non vollero e non vogliono vedere, e non cercarono e non cercano le cause nella direzione dei vaccini, e negarono e negano semplicemente la possibilità di effetti avversi dei vaccini. Come un’eresia. E quelli che sanno non parlano. Omertà e paura. Ricatti e minacce. Ora la magistratura indaga, ma i colpevoli, i mandanti, quelli che hanno portato i medici a una tale negligenza, allontanandosi in molti modi dal dettato del proprio codice deontologico, e tutti i loro correi che hanno contribuito a creare quel clima di terrore e di stupidità, quelli resteranno impuniti per sempre.
Ancora una volta piangiamo Camilla e i tanti suoi compagni di sventura.
Dr. Silvano Tramonte
Coordinatore Gruppo Medico Scientifico EUNOMIS