ESPRESSIONE DI PREOCCUPAZIONE. Cosa preoccupa di più, l’articolo o la sua censura?

di Silvano Tramonte*

Il 26 giugno pubblicavo nelle News l’articolo: MILIONI DI VITE SALVATE O ECCESSO DI DECESSI? Il gioco delle parti tra menzogne, interessi illegittimi e atroci verità, basato su un articolo pubblicato su BMJ il 3 giugno. Nell’incipit dicevo testualmente:” Anche così, il fatto che sia stato pubblicato sul British Medical Journal, rivista prestigiosa ma non proprio esente dalle influenze della narrazione ufficiale, suscita un certo stupore. Che stia cambiando il vento?” Mi sbagliavo di grosso, evidentemente, nel pormi quella domanda e quello stupore, invece, pare ampiamente giustificato.

Il 14 giugno, infatti, viene attribuita all’articolo in questione una” espressione di preoccupazione”, che riporto integralmente di seguito.

“Il team di integrità e gli editor stanno indagando sulle questioni sollevate in merito alla qualità e al messaggio di questo lavoro. Il Princess Máxima Centre, che è elencato come affiliato di tre dei quattro autori, sta anche indagando sulla qualità scientifica di questo studio. 1 Il team di integrità ha contattato l’istituzione in merito alla sua indagine.

I lettori dovrebbero anche essere avvisati di segnalazioni errate e incomprensioni del lavoro. È stato affermato che il lavoro implica un nesso causale diretto tra la vaccinazione COVID-19 e la mortalità. Questo studio non stabilisce alcun nesso del genere. I ricercatori hanno esaminato solo le tendenze della mortalità in eccesso nel tempo, non le sue cause. La ricerca non supporta l’affermazione che i vaccini siano un fattore che contribuisce in modo significativo all’eccesso di decessi dall’inizio della pandemia.

 I vaccini sono stati, infatti, determinanti nel ridurre la grave malattia e la mortalità associate all’infezione COVID-19.

Riferimenti

Il centro Princess Máxima prende le distanze dalla pubblicazione dell’eccesso di mortalità durante la pandemia di COVID-19: https://www.prinsesmaximacentrum.nl/en/news-events/news/the-princess-maxima-center-distances-itself-from-publication-excess-mortality-during-covid-19-pandemic Google Scholar

Nell’articolo in questione, di fatto, non si arriva a fare alcuna vera affermazione ma solo ad esprimere una preoccupazione. Cito la conclusione testuale riportata in abstract: “Conclusioni L’eccesso di mortalità è rimasto elevato nel mondo occidentale per tre anni consecutivi, nonostante l’implementazione delle misure di contenimento e dei vaccini contro il COVID-19. Ciò solleva serie preoccupazioni. I leader governativi e i politici devono indagare a fondo sulle cause alla base del persistente eccesso di mortalità.”

Rileggiamo l’espressione di preoccupazione nella sua parte fondamentale: “È stato affermato che il lavoro implica un nesso causale diretto tra la vaccinazione COVID-19 e la mortalità. Questo studio non stabilisce alcun nesso del genere. I ricercatori hanno esaminato solo le tendenze della mortalità in eccesso nel tempo, non le sue cause. La ricerca non supporta l’affermazione che i vaccini siano un fattore che contribuisce in modo significativo all’eccesso di decessi dall’inizio della pandemia.”

Si dice che sia stato affermato che il lavoro implica un nesso causale. Non lo stanno affermando loro stessi, il team di integrità e gli editor, ma dicono che qualcuno lo afferma. Ma chi lo dice? E come supporta costui le proprie affermazioni?

Poi affermano che questo studio non stabilisce alcun nesso causale. Ma è vero. Gli autori non hanno questa pretesa né questa intenzione, sono, al contrario molto prudenti, eppure, detto così, pare che gli autori lo affermino e che per questo li si debba censurare. La ricerca non supporta nulla, di fatti, e nemmeno lo vuole fare, ma, se si deve censurare, qualcosa tocca inventarsi e dunque ecco come si usano le parole per far intendere cose che non esistono e confondere gli ingenui e perderli, convincendoli e inducendoli a credere che gli autori abbiano cercato di barare.

L’espressione di preoccupazione contro l’articolo si conclude così:” I vaccini sono stati, infatti, determinanti nel ridurre la grave malattia e la mortalità associate all’infezione COVID-19.”, e questo è fantastico perché chi accusa di millantare dimostrazioni che non esistono, di fatto, lui stesso commette il reato che sta giudicando e condannando, e fa un’affermazione che nessuna ricerca ha dimostrato. Non solo, ma nemmeno è dimostrato che la covid fosse gravata da gravità e decessi essendo, i molti avvenuti, imputabili piuttosto a terapie non eseguite o addirittura sbagliate, leggasi tachipirina e vigile attesa.

 

Medico Chirurgo e Consigliere Direttivo EUNOMIS*

 


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