In questi giorni infuria il tormentone Pregliasco-Sileri che si affannano a dirci che se pensassimo di fare le feste come se fossero feste saremmo dei criminali e ci minacciano di 100.000 contagi al giorno e 300 morti!
Ora, sono convinto che, dovendoci spaventare, hanno sparato alto. 100.000 contagi al giorno non sono un problema, almeno per chi qualcosa ci capisce: il problema vero sono le ospedalizzazioni, i ricoveri in terapia intensiva e infine i decessi. So cosa state pensando: se ospedalizzazioni, TI e decessi sono un valore percentuale dei positivi, cioè dei contagi, allora tanto più alto sarà il numero dei contagi e tanto di più lo saranno, di conseguenza gli altri tre parametri benché il loro valore in senso assoluto sia modesto. E’ vero! Ma è anche vero che il valore percentuale dei decessi, per esempio, non è invariabile, anzi, è molto variabile e dipende da altre funzioni che possono diminuirlo o aumentarlo. Noi possiamo fare di tutto per aumentarlo, o fare di tutto per diminuirlo: per esempio la tachipirina e la vigile attesa sono fatte apposta per aumentarlo, mentre le terapie domiciliari corrette sono fatte apposta per diminuirlo; vietare le visite a domicilio è fatto apposta per aumentarlo, incoraggiare i medici a visitare i pazienti e somministrare loro le terapie adeguate è fatto apposta per diminuirlo; seminare il panico aumentarlo, rassicurare diminuirlo; attribuire un valore protettivo al green pass aumentarlo, sospenderne l’uso diminuirlo.
Minacciare i 300 morti al giorno, quando quotidianamente se ne hanno meno di 150 (il 26 poco più 8°), significa spaventare la gente usando cifre che si ritiene iperboliche. Dunque oggi 300 morti al giorno è una cifra che dovrebbe spaventare ma al contempo risultare credibile, avessero potuto avrebbero sparato più alto. Questo vuol dire che, piaccia o no, il numero dei morti non è più tanto preoccupante, caso mai preoccupante è la sua composizione: muoiono più vaccinati che non vaccinati e questo sì che ci dovrebbe preoccupare assai, ma di questo non si può discutere dunque faremo finta di nulla e affronteremo le festività come bravi soldatini. Obbedienti e disciplinati come sono i soldati quando stimano i comandanti che danno ordini giusti, adeguati e non lesivi della dignità dei sottoposto. Utopia! A noi, al massimo, ci arrivano finti contentini: cioccolatini purgativi insomma.
Come il contentino di natale, sì contentino, che regalo sarebbe troppo.
Titola Libero:” SCOMMESSA VINTA, NATALE DA LIBERI!!” Da liberi? Scusate, ma… DA LIBERI? Liberi da cosa, esattamente? Liberi dai diritti fondamentali, liberi dai diritti costituzionali, liberi dalla certezza del diritto, liberi dalla certezza normativa, liberi dai vincoli dell’etica terapeutica, liberi dalla noia di dover votare, liberi dalla fatica di pensare, decidere, giudicare? Liberi dal fastidio di andare a lavorare e dalla volgarità di guadagnare? Liberi dall’obbligo di andare a scuola, dalla formalità di chiacchierare con la gente e berci un caffè al caldo seduti al tavolino? Insomma, santo cielo, LIBERI! A casa nostra. Lì possiamo fare quello che vogliamo. Be’ non proprio tutto. Ci sono alcune cose che non possiamo fare:
1) Invitare no vax a festeggiare il natale o il capodanno. I no vax non devono festeggiare niente, accontentarsi di essere vivi e pedalare!
2) Trovarsi in più di dieci persone. Tanto per discriminare ancora qualcuno che oramai pare la regola! Chi sarà il disgraziato che lasceremo fuori dalla festa? Il più fragile, che magari è proprio quello che ha più bisogno di affetto, o il più pericoloso che sarebbe anche il maggior animatore della festa?
3) Non rispettare il distanziamento. Potremmo recuperare quei banchi con le rotelle e trasformarli in un girello di 1.50 metri di diametro in cui infilarsi ed essere sicuri di rispettare la norma anche comodamente! “Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, in un’intervista a La Stampa oggi fornisce alcuni consigli per passare il Natale in sicurezza. Mentre il governo si appresta a varare il nuovo decreto, che conterrà anche alcune raccomandazioni per le feste, il dottore spiega prima di tutto che il cenone vero e proprio quest’anno, come quello scorso, andrebbe evitato. Perché un comportamento rischioso è proprio quello di «mischiare molti nuclei diversi, non conviventi». Anche se dipende molto dagli spazi disponibili, «sarebbe buono garantire almeno 2 metri quadrati a persona e non andare comunque oltre gli 8-10 commensali». Le regole di Pregliasco per il cenone di Natale: tampone, limiti di persone a tavola e niente abbracci – Open Ecco, intanto levatevi dalla testa l’dea del cenone, e poi due metri quadri di area libera a persona. Ma benedett’uomo, ne facesse una giusta! L’area di rispetto intorno a una persona per garantire il distanziamento non si calcola a metri quadri ma a diametro di un cerchio, proprio perché sia uguale in tutte le direzioni!!
4) Tenere le finestre aperte. Questo è facile, magari facendo corrente che non si sa mai. Tanto siamo vaccinati! Sì, lo so, si muore anche di polmoniti batteriche, ma quelle sono ammesse. E non fate tanto i difficili, mica si possono occupare di tutto loro! Eccheccavolo!
5) Parlare a voce alta e io direi anche cantare! Non facciamoci prendere da troppa allegria, mi raccomando e manteniamoci compassati e freddini (con le finestre aperte non sarà difficile ma attenzione, meglio indossare un pastrano siberiano con cappuccio e copricollo. L’ideale sarebbe un parka, che non vi si vedono nemmeno gli occhi!).
6) Passarsi il telefono per salutare zio Piero che non essendo vaccinato per motivi di salute non poteva venire: che ognuno gli telefoni col proprio telefono e facciamola finita! No, niente videochiamate di gruppo per rallegrare il povero nonnino escluso dalla gioia nipotesca: che se ne stesse lì, al sicuro! E senza rompere please… Eh, non avete capito!
7) Abbracciarci. E va bene, mica avremo bisogno di abbracciarci! E’ Natale in fondo, una delle feste più tiepidine e superficialotte della tradizione…
8) Scambiarci le posate. Ci saranno ben posate per tutti no? Ah, no, le posate di portata!! E mica le possono toccare tutti! Usate le posate personali, ma solo prima di averle messe in bocca mi raccomando, se no facciamo il focolaio!! Ah, sì, che bello, accendiamo il camino! Ma no quello! E poi se accendiamo il camino con le finestre aperte si fa il tornado…
9) Usare piatti in comune. Vedi il punto 8.
10) Organizzare Buffet. Ovviamente, mica ci vorremo accalcare per mangiare un poco di salame? Ognuno in piedi, compostino, a due metri di distanza, non parlare e mangiare a bocca chiusa per non droplettare, guardare i cibi a distanza che tanto non ti puoi servire perché hai già le posate infette!
E “Il GIORNO” ha elaborato pure l’infografica! Covid Natale Capodanno 2021: le regole da seguire a tavola per pranzi e cenoni in famiglia – Cronaca (ilgiorno.it)
Sempre sotto lo stesso titolo “scommessa vinta, natale da liberi”, LIBERO pone il seguente occhiello: boom di contagi, non di ricoveri. Che riassume egregiamente il senso della comunicazione trionfale che troviamo un po’ dappertutto: Dicembre 2020 una tragedia, dicembre 2021 il trionfo del vaccino. Perché lui, il vaccino, non blocca i contagi ma la malattia!
Evviva, siamo salvi.
Ma come dice, su cento morti di covid 60 sono vaccinati! Che salvi?!
Ma no! Quello è il paradosso di Simpson, mica son morti veri. Se non sai non parlare!!
Vabbè, buone feste a tutti!
Dr. Silvano Tramonte
Coordinatore Gruppo Medico scientifico EUNOMIS