Una domanda che ha certamente senso farsi è: perché nonostante i vaccino siamo ancora in emergenza?
Se la fa correttamente Cesare Fassari su Quotidiano Sanità (Perché nonostante i vaccini e i tanti soldi spesi per potenziare la sanità siamo ancora in emergenza? – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it)). In realtà la domanda che si fa Fassari è più articolata poiché, insieme ai vaccini, nomina i tanti soldi spesi per potenziare la sanità. Ora, è nozione comune che, in realtà, la sanità non sia stata affatto potenziata ma anzi abbia subito per anni tagli tanto consistenti da ridurne il potenziale, in personale e strutture, al lumicino, a meno che non si consideri il potenziamento digitale cui sono stati destinati un bel po’ di quattrini. Questa affermazione, palesemente incongrua, già ci dice che la visione di Fassari non è del tutto obiettiva e non può che riflettersi negativamente sulla risposta che da al quesito fondamentale posto in titolo. Il direttore del Quotidiano Sanità si fa una domanda giusta ma si da, opportunisticamente, una risposta sbagliata: adduce due motivi, il primo è che la colpa è ancora e sempre dei novax, e il secondo è appunto che le politiche messe in atto per potenziare la sanità non sono bastate ad arginare la quarta ondata. Ci spiega che il motivo “… non sta tanto nella mole di risorse impiegate (tante) ma nel tipo di interventi da attuare con le risorse dedicate. Quello che serve è l’obbligo vaccinale e una rete sanitaria dedicata alle emergenze pandemiche.”
Dunque, gira e rigira, si torna sempre lì: no vax e obbligo vaccinale. In figura vediamo una grafica del bollettino del 7 gennaio del ISS da cui si ricava, visivamente oltre che numericamente, l’impatto della copertura vaccinale sulla popolazione italiana.
Dunque i grandi untori, colpevoli del perdurare dell’emergenza covid in Italia sono quei 3 milioni di bambini o poco più, tra i 5 e gli 11 anni, i cui genitori tentano disperatamente di difenderli da qualcosa di cui poco o niente si sa ma che appare sempre più pericoloso col passare del tempo. Quindi, la soluzione non può che essere l’obbligo vaccinale, partendo dagli over 50, surrettiziamente, per arrivare poi, step by step, ai benedetti miniuntori che stanno affossando il paese sia sul piano sanitario e sia su quello economico, che i genitori difendono coraggiosamente pagando il pesante prezzo che lo stato, lungimirante e misericordioso, impone prima di essere “costretto” a rendere, infine, obbligatorio il vaccino. Perché se il governo ha “dovuto” distruggere il paese la colpa è loro, dei piccoli mostri come li ha chiamati Burioni.
Guardando il grafico, qualcuno particolarmente candido potrebbe chiedersi ma con tutti ‘sti vaccinati ancora in emergenza siamo? Non sarà che i vaccini non funzionano? Risposta della scienza: i vaccini funzionano ma siccome quei 3 milioni di bambini non sono vaccinati e le terapie intensive si riempiono perché ci sono anche altri 6,6 milioni di adulti (dai 12 agli over 80 anni) che proprio non vogliono vaccinarsi, le terapie intensive si riempiono e la gente muore. Va bene, però stiamo parlando di 6 milioni di persone che hanno generato 250.000 contagi in un solo mese mentre i vaccinati ne hanno generati più di tre volte tanto, come si evince dalla tabella 5 dello stesso bollettino.
E considerando che il rapporto tra diagnosi di malattia e contagio è di gran lunga a favore del contagio nel breve volgere di poche settimane questa gente dovrebbe essere tutta naturalmente immune per essere entrata in contatto col virus, e senza considerare che di quei restanti 6 milioni che risultano non vaccinati la maggioranza dovrebbe essere già naturalmente immune. E’ difficile infatti pensare che in due anni di pandemia non abbiamo mai avuto contatto col virus.
Poi Fassari fa una lunga disquisizione sui percorsi sanitari che non sono stati garantiti. A parte che sono secoli che oramai sappiamo che le malattie infettive richiedono l’approntamento di percorsi sanitari dedicati proprio per non favorire il contagio ospedaliero, e dunque non è una novità appena pensata, sarebbe bastato consultare quel tanto deprecato, perché non aggiornato, Piano Pandemico Nazionale per trovarvi un richiamo stellare a questa necessità.
Ultima considerazione: nella tabella numero 5 più sopra riportata figurano 250.000 contagiati tra i non vaccinati e 850.000 contagiati tra i vaccinati. 1170 morti tra i non vaccinati e 1570 morti tra i vaccinati. Non sarà che davvero i vaccini non funzionano? Per non parlare del fatto che ancora attribuiamo alla covid morti non covid. Per non parlare del fatto che ancora non prendiamo in nessunissima considerazione i morti da vaccino, le lesioni permanenti da vaccino, i rischi a breve, medio e lungo raggio, nessuna nozione sui danni che causeranno alla distanza e scarsa per non dire nulla a quelli che stanno causando ora.
Per finire aggiungerei due dati su di un vaccino che funziona davvero, tanto per capire di cosa si stia parlando: il morbillo ha un tasso di vaccinazione che in Italia raggiunge l’80% e nel 2018 di morbillo sono morte solo 8 persone. Se il vaccino del morbillo funzionasse come quello anticovid, oggi sì che avremmo una pandemia spaventosa: di morbillo però!
Dr. Silvano Tramonte
Coordinatore Gruppo Medico Scientifico EUNOMIS