PRESENZA E’ GIUSTIZIA – Liberi pensieri di un uomo libero

Mi chiamo Marco: il mio nome mi è sempre piaciuto, non troppo lungo, né troppo corto, essenziale e  forte; nel pronunciarlo penso ad un fiore che si apre, ad un uccello che spicca il volo ad ali distese. Ed è sacro, perché a sceglierlo e a chiamarmi per primi Marco sono stati i miei genitori.

 

Avevo nove anni quando mia madre, mentre stirava, guardandomi di sbieco mi disse : “Meno male che ho convinto tuo padre a ridimensionare il tuo nome, voleva chiamarti Marco Tullio Cicerone… ce n’è voluta per fargli togliere il Cicerone, poi, grazie a Dio, quando ha dichiarato la tua nascita all’Ufficio di Stato Civile, il Tullio gli è rimasto in gola”.

 

Mio padre era avvocato – penso che vi sarà sembrato evidente sin dall’inizio – ma era un avvocato nel senso puro del termine, “ad vocatus”  (chiamato in aiuto) e l’ho ammirato sin dal primo momento in cui l’ho conosciuto, prima come padre e poi come professionista.

 

Nell’ideale di giustizia che mi trasmetteva, ho studiato, sono cresciuto, mi sono laureato e sono entrato nel mondo del lavoro.

 

All’improvviso la sua figura mi è stata strappata via con violenza… sulle strisce pedonali di Via Amendola…

 

Ma ho proseguito, pur in solitudine, il cammino, ho perseverato nello svolgere con estrema pulizia e trasparenza il sacro compito dell’ avvocato, anche in suo onore.  “Consapevole dell’alta dignità della professione forense, giuro di adempiere ai doveri ad essa inerenti e ai compiti che la legge mi affida con lealtà, onore e diligenza per i fini della giustizia”. Questo era il giuramento ai miei tempi…mi sembra ieri.

 

E invece sono passati decenni nel corso dei quali ho conosciuto una realtà che mio padre aveva tentato di nascondermi, probabilmente per proteggermi.

 

Il mondo giudiziario è corrotto (Palamara docet); la legge non è applicata in modo uguale per tutti                        (sostengo che accanto alla frase “La legge è uguale per tutti” manchi il punto interrogativo) e il diritto fatica ad essere esercitato in modo corretto ed equo. C’è molta superficialità e disinteresse nella tutela dei diritti, sia da parte di chi deve farli valere, sia da parte di chi deve decidere e pronunciare provvedimenti.

 

Perché allora sono ancora avvocato?

 

Perché credo nei valori naturali su cui si fondano le norme della società civile: la libertà, in tutte le sue forme ed espressioni; i diritti dell’uomo; la famiglia.  Perché voglio difenderli a tutti i costi, con ogni mezzo, dentro o fuori dalle aule dei tribunali : “omnia munda mundis”.

 

Ed il periodo che stiamo vivendo è il più folle degli ultimi secoli e coinvolge più piani: stanno crollando tutte le certezze in ambito religioso, medico, sanitario, politico, istituzionale, giudiziario…

 

In un’ottica esoterica tutto questo ha una spiegazione.

 

La vibrazione della Terra sta aumentando (il riscaldamento globale è una fake news) ed il suo campo magnetico sta diminuendo. Ciò porta ad un progressivo sgretolamento delle “forme-pensiero” o “eggregore” (emanazioni energetiche che provengono da gruppi di individui, da collettività nazionali o internazionali)… se dietro ad esse non ritroviamo e difendiamo i valori su cui dovrebbero fondarsi assisteremo al loro dissolversi: diventeranno simulacri che saranno posseduti da versioni negative delle stesse, fruttifere per pochi  eletti e nocive per l’uomo medio.  Ed è qualcosa che è già in corso: è l’inizio di una fase di buio “medievale”.

 

Siamo in un periodo evolutivo delicatissimo, nel pieno passaggio di due Ere, da quella dei Pesci a quella dell’Acquario, passaggio che si completerà nel 2025. E poiché l’uomo può “svegliarsi” le forze oscure hanno alzato il livello dello scontro, per tenere addormentate più persone possibile.

 

Ma penso che ormai almeno 15 milioni di italiani siano capaci di osservare dall’esterno la Matrix in cui sono stati collocati come attori e di riconoscere il nemico, che non è più invisibile.

 

Non disperiamo perché la vittoria della luce è già scritta.
Mi rivolgo a tutti coloro che, medici, avvocati, magistrati, politici, religiosi , ancora credono, ma esitano. Rimaniamo presenti, qui ed ora, ancorati a quello in cui crediamo.

E’ il fondamentale granello di Fantàsia da cui la giustizia potrà rinascere.

Avv. Marco Falchieri
Membro Gruppo giuridico JUS EUNOMIS