Ieri, Matteo Bassetti, e non c’è bisogno che lo presenti, ha pubblicato sulla sua pagina di FB, un post dedicato ai bambini, cioè a quegli sciocchini no vax che ancora si ostinano a non seguire i suoi consigli. Siccome i suoi consigli mi sembrano un poco faziosi, mi sono cimentato nell’impresa di correggerne il tiro.
Matteo Bassetti (2) Matteo Bassetti – Post | Facebook
14 h ·
Proviamo a spiegare ai bambini i vaccini per il covid (loro sono molto più in grado di molti no vax di capire) con 10 concetti molto semplici (spero):
1- I vaccini che stiamo utilizzando non sono sperimentali. Sono stati approvati con la stessa rigorosità dell’augmentin, del brufen e dell’aspirina.
Questa argomentazione è decisamente ridicola: ricordiamo tutti la sequenza infinita di ordini e contrordini su come utilizzare i vaccini segno evidente che non se ne sapeva nulla, e sappiamo anche che i bugiardini dei medesimi vengono costantemente aggiornati con sempre nuovi effetti avversi; non mi si dica che è normale: se avviene episodicamente lo è, ma se avviene mensilmente vuol dire che di quel farmaco non si sapeva nulla. E non si sapeva nulla perché non si è fatta sperimentazione clinica vera, che è quella che dovrebbe durare anni e non pochi mesi. Inoltre, l’autorizzazione all’uso è stata rilasciata come provvisoria e condizionata e la condizione perché fosse trasformata in definitiva era la presentazione dei dati mancanti.
2- La tecnologia a mRNA è vecchia di 20 anni e sarà il futuro in tante altre terapie. E’ come aver rifiutato nel 1945 la penicillina perché era sperimentale
Questa è una verità usata in modo capzioso e surrettizio, non si fa così coi bambini, Bassetti, ai bambini bisogna dire tutta la verità, non solo quella che fa comodo ai grandi! Dunque, è vero che la tecnologia è vecchia di 20 anni, forse perfino di più, ma non è MAI STATA USATA COSI’!! Questa tecnologia si usa per creare dei farmaci oncologici destinati ai malati terminali in cui gli effetti avversi sono, ahimè, evidentemente di scarsa rilevanza data la esigua speranza di vita dei pazienti; usata per creare vaccini destinati a persone sane e che non sono mai stati usati prima fa una bella differenza e anche i bambini lo capiscono. Se qualcuno glielo dice. Bassetti potrebbe obiettare che la stessa tecnologia viene utilizzata per creare vaccini a proteina ricombinante. Vero. Ma quei vaccini non fanno produrre la proteina spike in originale alle nostre cellule ma la fanno produrre, modificata e inattivata, a organismi esterni in coltura e poi raccolta e usata come antigene diretto proprio come nei vaccini tradizionali.
3- I vaccini approvati hanno la funzione di proteggerti dallo sviluppo della polmonite e dalla morte, non dal raffreddore o dall’influenza
Non capisco bene cosa c’entrino raffreddore e influenza comunque i vaccini dovrebbero proteggere dall’infezione non attenuare una malattia. Inoltre, a quanto pare, riescono a farlo solo per pochi mesi e poi i vaccinati si ammalano e muoiono anche loro.
4- In ogni caso un vaccinato si contagia molto meno di un non vaccinato e la malattia dura meno. Molto meno
Questo è vero nei primi mesi. Ma cessa di essere vero mediamente dopo il 4 mese. Questo rende necessarie le dosi successive, ma nessuno sa quanto male possono fare e per quanto tempo si possa andare avanti a vaccinarsi…
5- Anche i vaccinati se non rispondono alla vaccinazione possono ammalarsi gravemente. È sempre successo anche per altri vaccini
Vero. Ma: i no responder possono ammalarsi in qualunque momento preferibilmente vicino alla vaccinazione, come se l’effetto finestra iniziale nei vaccinati corrispondesse ad un periodo di maggiore suscettibilità, mentre i vaccinati responder hanno una forte produzione di anticorpi che però decadono velocemente e questo corrisponde ad infezioni tardive, dopo i primi 4 mesi mediamente. Invece i vaccinati con vaccini normali per altre malattie che possono ammalarsi anche gravemente sono una percentuale decisamente più bassa.
6- La terza dose, cioè il richiamo, è pratica comune in tantissime vaccinazioni. Si deve fare e basta, senza troppe discussioni. Lo dice la scienza e l’esperienza
Questa è una sparata inammissibile. E’ vero che ci sono vaccini che richiedono la terza dose, e alcuni anche la quarta. Ma si sa. Perché a suo tempo si è fatta una sperimentazione clinica magari decennale. Qui, invece, proprio perché la sperimentazione clinica non si è, praticamente, fatta, dobbiamo scoprire giorno per giorno tutto quello che avremmo dovuto invece già sapere prima di partire con una vaccinazione di massa, e questo dimostra quanto siano davvero sperimentali questi vaccini, con buona pace di Bassetti. E dopo la terza dose abbiamo scoperto che ci vuole la quarta. E dopo la quarta?
Ora esprimo un’opinione personale: dopo la quarta non credo che assisteremo a qualcosa di molto diverso rispetto alle prime tre. Temo che assisteremo ad una caduta veloce dei livelli anticorpali come nelle prime tre dosi e poi che faremo? Mi faccio però anche un’altra domanda: dato che i vaccini dimostrano di non essere proprio efficaci, perché non li aggiorniamo? Questa è la versione preparata per un virus ormai scomparso e si era detto che questa tecnica avrebbe permesso un rapido aggiornamento del vaccino secondo le varianti prodottesi, ma non lo abbiamo mai aggiornato. Perché? Forse, se lo facessimo, potremmo disporre di un vaccino più idoneo e magari tanti richiami non sarebbero necessari.
7- Con il vaccino proteggi te stesso e le persone che hai attorno
Sì, ma poco. E non si sa nemmeno davvero quanto perché, dato che l’efficacia del vaccino dura pochi mesi, ci saranno in giro fasce di popolazione più o meno protette in virtù della distanza dell’ultimo richiamo. A tal proposito sarebbe utile sapere la data dell’ultima vaccinazione di chi, pur vaccinato, si ammala. L’ultimo report dell’ISS riporta che su 100 decessi 55 sono di vaccinati. 55 persone su cento che non avrebbero dovuto morire. Se sapessimo che erano vaccinati già da 6 mesi sapremmo che dovremmo anticipare la terza dose. Almeno questo. Inoltre, visto che la caducità dell’effetto è rapida e che il vaccino non interrompe la trasmissione del contagio e che un vaccinato contagia come un non vaccinato e con la medesima carica virale, bisognerebbe diminuire il valore del green pass a 4 mesi e comunque istituire l’uso del tampone anche per i vaccinati, accettando il principio che il vaccino è fondamentalmente una protezione limitata e individuale.
8- Spiegare questi concetti ai no vax è difficile perché non vogliono ascoltare. A molti di loro interessa solo insultare ed essere violenti
E’ difficile forse perché si cerca di spiegare concetti falsi che stridono terribilmente con le notizie che arrivano dal mondo scientifico e che grazie a internet si diffondono a tutti i livelli. Inoltre, la discriminazione dei no-vax si fonda sui punti elencati da Bassetti come se fossero verità ma che non lo sono affatto. Allora lascerò che risponda Lancet a Bassetti su questo punto: COVID-19: stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato – The Lancet
9. Se gli ospedali si riempiono di persone non vaccinate diventa difficile curare quelli con altre malattie. Riflettete
Vero, ma non è quello che sta accadendo. Intanto l’anno scorso si ricoverava quando la saturazione andava a 82/84. Oggi si ricovera con la saturazione a 93/94 e dunque si ricoverà di più del necessario. Come mai? Per ovviare alla mancanza di cure domiciliari e non fare arrivare il paziente troppo grave in ospedale? Ma se è così, ed io lo temo, non sarebbe più saggio rassegnarsi a permettere ai medici di medicina generale di curare i pazienti a casa? Riflettete.
Inoltre Bassetti non tiene conto che il 36% dei ricoveri in terapia intensiva è costituito da vaccinati. Lo dice l’Istituto Superiore di Sanità: Iss, in un mese il 64% dei ricoveri in terapie intensive e il 45% dei morti sono tra non vaccinati – Rai News
10. L’obbligo vaccinale di fronte alla chiusura mentale della maggioranza dei no vax potrebbe essere la soluzione che la politica dovrebbe prendere con urgenza
Prima di parlare di obbligo vaccinale, alla luce di tutto quello che ho spiegato nei punti precedenti, non sarebbe il caso di mettere un poco di ordine, di chiarezza, e di scientificità in questa storia assurda?
Dr. Silvano Tramonte
Coordinatore Gruppo Medico scientifico EUNOMIS