La pandemia ha riportato l’attenzione generale sull’argomento dei vaccini.
La questione della vaccinazione risulta particolarmente delicata quando se ne parla con riferimento a quelle persone che rientrano nella categoria dei così detti “pazienti fragili”: persone che presentano una resistenza ridotta ai diversi, e numerosi, fattori in grado di provocare uno stato di malattia.
In questi casi la prevenzione della patologia risulta essere estremamente importante, ma ancor di più lo è la programmazione della vaccinazione che, necessariamente, deve tener conto delle caratteristiche cliniche del singolo paziente.
Nella “graduatoria” dei pazienti fragili, stilata dal Ministero della Salute con l’ordinanza n. 6/2021, figurano anche le persone affette da diabete mellito.
Il soggetto diabetico presenta un’elevata suscettibilità nei confronti delle infezioni e, in particolare, l’infezione da SARS-COV-2 può provocare nello stesso una polmonite da COVID-19 particolarmente severa.
Gli studi sulle vaccinazioni hanno dimostrato che la risposta immunitaria che si ottiene è assolutamente idonea anche nei pazienti diabetici, e che i vaccini non interferiscono con i meccanismi di funzionamento dei farmaci antidiabetici.
Quello che invece potrebbe riscontrarsi, a seguito della somministrazione del vaccino, è un transitorio peggioramento della glicemia, dovuta alla reazione infiammatoria innescata dal vaccino stesso, ma che solo raramente richiede un adeguamento momentaneo delle terapie.
Con la circolare 0035309 del 2021, è stata disciplinata la questione relativa all’esenzione dalla vaccinazione anti-COVID-19.
Una vaccinazione non dev’essere somministrata quando è presente una controindicazione, perché il rischio delle reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione.
Tale valutazione dev’essere riferita allo specifico vaccino che si intende somministrare, la stessa controindicazione non può essere estesa, in modo automatico, a tutti i vaccini.
Una precauzione a non somministrare il vaccino, invece, può derivare dalla condizione che, nel ricevente, questo possa aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o possa impedire un’adeguata risposta immunitaria.
In conclusione, hanno diritto a ricevere l’esenzione tutti i soggetti che, una volta analizzato il caso clinico specifico e attestato, da parte del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, specifiche condizioni cliniche, presentano controindicazioni ad usare qualsiasi vaccino attualmente in commercio.
Avv. Laura di Francia
Menbro del Gruppo giuridico JUS EUNOMIS