In Fahrenheit 451, un bel romanzo di fantascienza di Ray Bradbury, i pompieri invece di spegnere gli incendi li appiccano. Incendiano e bruciano libri e biblioteche clandestine, giacché quelle normali non esistono più da un pezzo. Mi viene in mente il romanzo leggendo una notizia su Leccenews del 23 novembre e mi chiedo in quell’angosciante futuro i medici, che fanno? Bradbury non osa nemmeno pensarci.
Riporto il titolo dell’articolo e la parte più importante del testo: “40enne morto tre giorni dopo il ricovero per un mal di pancia. Al via l’autopsia. Tre medici indagati (40enne morto tre giorni dopo il ricovero per un mal di pancia. Al via l’autopsia. Tre medici indagati – Leccenews24)
È stata eseguita l’autopsia per far luce sulla morte di un 40enne, avvenuta tre giorni dopo il ricovero per un mal di pancia. Non solo, poiché il padre della vittima, nella denuncia, sostiene che il figlio abbia dovuto attendere per ben 16 ore, tra ambulanza e pronto soccorso, per il tampone anticovid.Nel frattempo, come atto dovuto, sono stati iscritti nel registro degli indagati, i tre medici che hanno avuto in cura il paziente per le ipotesi di reato di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario.In base a quanto riferito dal denunciante, il figlio 40enne si sente male nella giornata di domenica 7 novembre. Ha dolori allo stomaco, ma la guardia medica non riesce a visitarlo per le disposizioni anti-covid. Viene però allertato il 118 e l’uomo viene visitato dal personale dell’ambulanza. Dopo un’ora, viene portato all’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli e arriva intorno alle 19. Fino alle 23, deve attendere per ben 4 ore in ambulanza prima di essere sottoposto a tampone. Entra in pronto soccorso ed è costretto ad attendere l’esito del test nell’atrio, per altre 12 ore.Una volta disposto il ricovero, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, intorno alle 17, il 40enne finisce in rianimazione e vi rimane per tre giorni. La mattina dell’11 novembre, verso le 6:30, si verifica il tragico epilogo e il 40enne muore in ospedale.Ora sarà l’inchiesta a chiarire se vi siano state negligenze da parte del personale medico che ha avuto in cura il paziente.”
Ora, io mi chiedo come si faccia a morire per un mal di pancia, probabilmente un’appendicite evoluta in peritonite col passare delle ore, semplicemente perché ci sono le norme anticovid e forse una carenza di personale per le sospensioni effettuate sempre in onore della covid19, con un evidente improvvido senso delle priorità. Il punto in discussione, però, vuole essere un altro. Non siamo interessati a stigmatizzare gli errori, ancorché marchiani, del legislatore e degli amministratori ma siamo francamente sbalorditi dai medici. Perché per il ruolo di legislatori e amministratori, nel corso degli anni, abbiamo visto abbassarsi di molto il livello delle competenze e delle esperienze, ma i medici studiano, si laureano, fanno pratica, esami di abilitazione, giurano! Giurano di anteporre la salute del paziente a qualunque altra cosa, il codice deontologico li chiama a disobbedire perfino alle leggi dello stato pur di tutelare la salute del paziente: per essi la salute del paziente è il bene supremo! In assoluto.
Ora, io non voglio minimamente pensare che il povero quarantenne abbandonato al suo destino fosse un novax e per questo discriminato. Mi rifiuto di pensare che i medici siano diventati degli aguzzini. Sarebbe davvero troppo ma mi riesce difficile accettare che non siano più medici, legati all’etica terapeutica e al codice deontologico. Questo è ciò che abbiamo fatto con scelte politiche aberranti quale, ad esempio, la cancellazione dell’autonomia degli Ordini dei medici e la loro trasformazione in enti sussidiari dello stato. A colpi di leggi (se possiamo chiamarle leggi), il medico è stato privato della sua autonomia e della sua etica. Non è più un medico ma un servo dello stato, chiamato ad obbedire qualunque sia l’assurdità, per non dire altro, dell’ordine che riceve.
E in questi ultimi 22 mesi di ordini assurdi, sbagliati, e perfino delittuosi ne ha ricevuti molti. E molti medici si sono adeguati, acriticamente, bovinamente, ignominiosamente. Medici che discriminano i pazienti in funzione della loro condizione di vaccinati non sono medici, sono i bravi del signorotto. Medici che esprimono la volontà di punire i pazienti non vaccinati, non sono medici sono aguzzini. Medici che per negligenza lasciano morire un paziente non sono medici ma criminali. Ora verranno indagati. Ma chi indagherà i loro mandanti?
Chi ha trasformato i medici da strumenti di misericordia e dedizione in poliziotti sanitari, arroganti, prepotenti, spietati?
Chi ha firmato la scenografia di Fahrenheit 451 per i medici invece che per i vigili del fuoco?
Dr. Silvano Tramonte
Coordinatore Gruppo Medico scientifico EUNOMIS